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Sul volgere di una delle più gravi crisi della contemporaneità, ecco la raccolta completa della serie distopica dedicata al crollo di Internet. Tra il 2025 e il 2029, il tentativo di presa del potere da parte di una multinazionale europea delle telecomunicazioni e dell'energia e le ambigue vicissitudini di un movimento di sabotatori informatici riducono l'umanità a una condizione d'impotenza. Privati della Rete, donne e uomini di un futuro talmente prossimo che potrebbe già essere - e forse è - il presente devono scegliere se rimanere nella nebbia bianca dell'inconsapevolezza o trovare in sé, nella natura e nella consonanza con anime affini lo spunto per una rinascita che è anche l'inizio di un'auspicata rivoluzione globale. Sospesa tra amore e suggestioni spirituali, avventura, viaggio e filosofia, questa edizione raccoglie i quattro romanzi (Sentieri di notte, lo spin-off Partita di anime e i due successivi sequel La casa degli anonimi e L'ultimo angolo di mondo finito) che per primi, a livello internazionale, hanno prefigurato la caduta di Internet non solo come evento astrattamente possibile, ma come ipotesi per mettere alla prova la capacità degli esseri umani di interagire con i propri simili e con l'ambiente, per invertire la tendenza all'abuso degli strumenti di Rete e scongiurare gli attentati alle libertà fondamentali che ne possono derivare. Un'opera che travalica le barriere convenzionali tra i generi, radicandosi nella realtà per affrontare, anche con il ricorso a suggestioni noir e fantascientifiche, alcuni dei nodi cruciali del nostro tempo.
Il mio approccio alla letteratura è principalmente di tipo emozionale. E anche musicale mi spingo ad aggiungere. Non che la trama sia secondaria, non lo è affatto, ma ciò che mi colpisce maggiormente leggendo è la scrittura stessa ed il carattere di quella mi pare di coglierlo già dalle prime pagine. È un po' l'impronta dell'autore, anche se poi da un testo all'altro o anche all'interno dello stesso talvolta la scrittura può variare, essa rimane più o meno in superficie, come la firma dell'artista. E qui la scrittura colpisce da subito. Essa non è mero esercizio stilistico come troppo spesso mi pare di vedere altrove. Troppo spesso mi pare di cogliere al di là della scrittura ineccepibile dal punto di vista tecnico una mancanza. Qui invece no, nella maniera più assoluta. Ciò a cui mi riferisco è l'anima. Non sdolcinato sentimentalismo usato per non apparire freddi, ma cuore pulsante, passione vera, l'anima che si mostra senza pudore. E poi dicevo dell'approccio musicale perché la parola è suono emesso e percepito e qui la scrittura risuona meravigliosamente nella testa con i propri ritmi e silenzi, il proprio movimento che non è tanto esteriore, ma è il ritmo stesso della vita. E mi viene da fare un paragone, un po' forse proprio per assonanza e per suggestione. Mi viene alle mente il meraviglioso Ridley Scott di Blade Runner, un unicum in mezzo alla moltitudine di esempi di mediocrità cinematografica di genere fantascientifico e futuribile. Anima e vita vere anche quando di fantasia o distopia si tratta, in un caso come nell'altro, immagini sullo schermo o parole sulla carta.